mercoledì 21 settembre 2011

Un elisir pieno di gusto

Che il caffè facesse bene gli uomini lo hanno sempre saputo. Tanto che fino al Settecento veniva prescritto come un medicinale e venduto in farmacia.
Negli ultimi due secoli poche sostanze sono state tanto studiate dal punto di vista clinico quanto il caffè. Se nessuno studio ha dimostrato che faccia male, tante sono invece le ricerche che dimostrano invece gli effetti benefici del caffè e del suo principale composto attivo: la caffeina.
Naturalmente, il caffè de/ve essere consumato nelle giuste quantità. Quantità che variano a seconda della miscela, del tipo di preparazione, e soprattutto delle abitudini, del metabolismo, dello stato di salute di ciascuno.
La caffeina stimola il sistema nervoso, tiene desta l’attenzione e alto l’umore.  Aiuta la respirazione e la digestione, attenua il senso di fame, ed è quindi un buon aiuto nelle diete. È spesso un ottimo rimedio contro il mal di testa e potenzia l’azione degli antidolorifici.
Gli studi più recenti hanno anche sfatato alcune vecchie credenze: in dosi ragionevoli il caffè non disturba affatto il sonno, né fa male al cuore. Ha anzi un’azione preventiva rispetto ad alcune patologie, quali la cirrosi epatica ed il morbo di Parkinson. Il caffè contiene inoltre sostanze antiossidanti, che contribuiscono ad eliminare i radicali liberi.
Nel caso del caffè, quindi, il gusto va d’accordo con la salute. Se il caffè è un espresso, ancora di più: è infatti la preparazione che offre il maggior gusto con il minor contenuto di caffeina. Tra le miscele, quelle con il 100% di pura Arabica hanno un tenore medio di caffeina intorno all’1,3%, contro quasi il doppio delle miscele di Robusta.

IRISH COFFEE

L'Irish Coffee, conosciuto anche con il nome di Caffè Irlandese, è un cocktail irlandese a base di caffè caldo, whisky, zucchero e panna.

Ingredienti per preparare un irish coffee:
Caffè
Irish Whiskey (Whisky irlandese)
Panna montata
Zucchero di canna

Composizione Irish Coffee:
5/10 Caffè
3/10 Irish Whisky
2/10 Panna liquida fresca
1 cucchiaino di zucchero di canna

Come preparare l’Irish Coffee:
Prendere un calice da 0,20 litri e preriscaldarlo con acqua bollente. Inserire quindi un cucchiaino di zucchero di canna grezzo ed un bicchierino di Irish Whisky (si possono utilizzare ad esempio Jameson o Bushmills). Aggiungere quindi una tazza di caffè lungo e mescolare bene fino a che lo zucchero si scioglie. Nel frattempo versare in uno shaker la panna fresca ed iniziare a shakerare per una decina di secondi fino a che la panna non si monta leggermente. Aggiungere quindi la panna con un cucchiaino, senza mescolare!
Nota di degustazione: l’Irish Coffee va bevuto senza mescolare il caffè con la panna.

mercoledì 17 agosto 2011

La caffeina


La caffeina è sostanza che appartiene ad un gruppo di lipidi solubili (purine).
Negli alimenti è presente principalmente nel caffè, nel cacao, nelle foglie di tè e si trova in natura in numerosi frutti, semi e foglie.
La caffeina rientra nell’elenco delle sostanze dopanti e deve essere quindi consumata con ponderazione dagli atleti agonisti per non determinare positività ai controlli antidoping.
La caffeina viene ben assimilata per via orale, con un apice plasmatico maggiore dopo 120 minuti.
Si distribuisce velocemente su tutti i tessuti attraversando la barriera ematoencefalica e la placenta.
Può essere presente nel latte materno e perciò devono essere prese particolari precauzioni nell’uso in caso di gravidanza ed allattamento.
L’emivita della caffeina è di 2,5 – 4,5 ore nell’adulto e si prolunga considerevolmente nel bambino appena nato a motivo dell’immaturità del suo sistema enzimatico.
Non va dimenticato, oltre a ciò, che l’assunzione di alcool o farmaci quali contraccettivi, cimetidina, disulfiram e allopurinolo protendono a prolungarla, mentre il fumare l’abbrevia dato che sollecita il metabolismo epatico.
Gli effetti sul sistema nervoso sono controversi dal momento che dosi minori di 500 mg rivelano sensazioni piacevoli con aumento dello stato di veglia, di allerta, della possibilità di concentrazione e miglioramento complessivo delle funzionalità corporee e psichiche.
All’ opposto, dosi più consistenti favoriscono inquietudine, fremiti, nausea, agitazione, prestazioni incostanti e diuresi.
La caffeina viene impiegata contro l’emicrania per facilitare l’assorbimento ed aumentare l’attività dell’ergotamina, la quale induce vasocostrizione e riduzione del flusso sanguigno extracranico, interessando i ricettori serotoninergici.
Ulteriore effetto del blocco dell’attività dell’adenosinaè l’effetto antidolorifico.
La caffeina è in grado di limitare la liberazione di mediatori dolorifici provocati dall’adenosina a livello delle terminazioni nervose ed è capace di attivare le vie noradrenalinergiche  che attuano un’azione soppressiva sul dolore e di stimolare il sistema nervoso riducendo la componente affettiva nell’elaborazione della stimolazione.
La caffeina stimola la secrezione acida a livello gastrico per azione sui recettori H2 e per questo ragione andrebbe evitata negli individui predisposti all’ulcera.
Sintomi di intossicazione si mostrano con assunzioni attorno ai 250 mg, mentre posologie più elevate (650 mg), determinano la sindrome del “caffeinismo”, contraddistinta da ansietà, agitazione e disordini nel sonno molto simile allo stato ansioso da stress.
L’assunzione continuata di quantità contenute di caffeina non ha rilevato effetti tossici.
Oltre a ciò, soggetti con ipertensione conclamata non hanno manifestato variazioni collegabili all’ uso di caffè , né sono stati riscontrati maggiori pericoli di infarto al miocardio.
La caffeina non risulta influire sul decorso di gestazioni o sul peso del nascituro, né induce anomalie genetiche.
Situazioni di tossicità cronica sono in grado manifestarsi in caso di prolungato utilizzo di caffè in associazione al fumo di sigaretta o all’alcool, poiché questi variano le caratteristiche farmacocinetiche della caffeina.
In ambito sportivo è usata per la sua azione stimolante, può migliorare le prestazioni atletiche in attività aerobiche moderate, diminuendo la sensazione di fatica, può portare ad un miglioramento dell’ossigenazione cellulare durante l’attività fisica.
Inoltre la caffeina aumenta i livelli di zuccheri e insulina nel sangue e aiuta a stoccare il glucosio nei muscoli sotto forma di glicogeno.
La caffeina può essere un alleato della salute, aiutando a prevenire perfino molte patologie, dalla cirrosi epatica al diabete (tenendo presente di non superare le 3 tazzine al giorno).
Questo è il responso dell’Istituto nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (Inran), che ha svolto un lavoro di ricerca cui ha contribuito l’Istituto Farmacologico Mario Negri, la Fondazione per lo Studio sugli alimenti e la Nutrizione e il Coffee Science Information Centre.

mercoledì 3 agosto 2011

immancabile...il Tiramisù!!



Ingredienti per il tiramisù (dosi per 6 persone)
  • 400 gr. savoiardi
  • 5 uova
  • 250 gr. zucchero
  • 500 gr. mascarpone
  • caffè
  • cacao amaro

Preparazione
 
Preparate il caffè.
 
Separate i tuorli dagli albumi, con la frusta elettrica sbattete i tuorli con lo zucchero per almeno 5 minuti, fino ad avere una crema densa, aggiungete il mascarpone a cucchiaiate e mescolate con un cucchiaio di legno dal basso verso l’alto per non far smontare le uova, date qualche giro con lo sbattitore elettrico giusto per amalgamare bene tutti gli ingredienti.
 
In una ciotola a parte montate a neve fermissima gli albumi e poi incorporateli alla crema di mascarpone mescolando delicatamente sempre dal basso verso l’alto con il cucchiaio di legno.
 
Prendete una teglia, preferibilmente rettangolare così è più facile creare uno strato uniforme di savoiardi, bagnate i savoiardi nel caffè tiepido e fate il primo strato, poi fate uno strato di crema di mascarpone e poi dinuovo i savoiardi, procedete così fino ad esaurimento degli ingredienti.
 
Spolverate con il cacao amaro, coprite con la carta di alluminio e lasciate riposare in frigorifero per almeno tre ore.