mercoledì 17 agosto 2011

La caffeina


La caffeina è sostanza che appartiene ad un gruppo di lipidi solubili (purine).
Negli alimenti è presente principalmente nel caffè, nel cacao, nelle foglie di tè e si trova in natura in numerosi frutti, semi e foglie.
La caffeina rientra nell’elenco delle sostanze dopanti e deve essere quindi consumata con ponderazione dagli atleti agonisti per non determinare positività ai controlli antidoping.
La caffeina viene ben assimilata per via orale, con un apice plasmatico maggiore dopo 120 minuti.
Si distribuisce velocemente su tutti i tessuti attraversando la barriera ematoencefalica e la placenta.
Può essere presente nel latte materno e perciò devono essere prese particolari precauzioni nell’uso in caso di gravidanza ed allattamento.
L’emivita della caffeina è di 2,5 – 4,5 ore nell’adulto e si prolunga considerevolmente nel bambino appena nato a motivo dell’immaturità del suo sistema enzimatico.
Non va dimenticato, oltre a ciò, che l’assunzione di alcool o farmaci quali contraccettivi, cimetidina, disulfiram e allopurinolo protendono a prolungarla, mentre il fumare l’abbrevia dato che sollecita il metabolismo epatico.
Gli effetti sul sistema nervoso sono controversi dal momento che dosi minori di 500 mg rivelano sensazioni piacevoli con aumento dello stato di veglia, di allerta, della possibilità di concentrazione e miglioramento complessivo delle funzionalità corporee e psichiche.
All’ opposto, dosi più consistenti favoriscono inquietudine, fremiti, nausea, agitazione, prestazioni incostanti e diuresi.
La caffeina viene impiegata contro l’emicrania per facilitare l’assorbimento ed aumentare l’attività dell’ergotamina, la quale induce vasocostrizione e riduzione del flusso sanguigno extracranico, interessando i ricettori serotoninergici.
Ulteriore effetto del blocco dell’attività dell’adenosinaè l’effetto antidolorifico.
La caffeina è in grado di limitare la liberazione di mediatori dolorifici provocati dall’adenosina a livello delle terminazioni nervose ed è capace di attivare le vie noradrenalinergiche  che attuano un’azione soppressiva sul dolore e di stimolare il sistema nervoso riducendo la componente affettiva nell’elaborazione della stimolazione.
La caffeina stimola la secrezione acida a livello gastrico per azione sui recettori H2 e per questo ragione andrebbe evitata negli individui predisposti all’ulcera.
Sintomi di intossicazione si mostrano con assunzioni attorno ai 250 mg, mentre posologie più elevate (650 mg), determinano la sindrome del “caffeinismo”, contraddistinta da ansietà, agitazione e disordini nel sonno molto simile allo stato ansioso da stress.
L’assunzione continuata di quantità contenute di caffeina non ha rilevato effetti tossici.
Oltre a ciò, soggetti con ipertensione conclamata non hanno manifestato variazioni collegabili all’ uso di caffè , né sono stati riscontrati maggiori pericoli di infarto al miocardio.
La caffeina non risulta influire sul decorso di gestazioni o sul peso del nascituro, né induce anomalie genetiche.
Situazioni di tossicità cronica sono in grado manifestarsi in caso di prolungato utilizzo di caffè in associazione al fumo di sigaretta o all’alcool, poiché questi variano le caratteristiche farmacocinetiche della caffeina.
In ambito sportivo è usata per la sua azione stimolante, può migliorare le prestazioni atletiche in attività aerobiche moderate, diminuendo la sensazione di fatica, può portare ad un miglioramento dell’ossigenazione cellulare durante l’attività fisica.
Inoltre la caffeina aumenta i livelli di zuccheri e insulina nel sangue e aiuta a stoccare il glucosio nei muscoli sotto forma di glicogeno.
La caffeina può essere un alleato della salute, aiutando a prevenire perfino molte patologie, dalla cirrosi epatica al diabete (tenendo presente di non superare le 3 tazzine al giorno).
Questo è il responso dell’Istituto nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (Inran), che ha svolto un lavoro di ricerca cui ha contribuito l’Istituto Farmacologico Mario Negri, la Fondazione per lo Studio sugli alimenti e la Nutrizione e il Coffee Science Information Centre.

mercoledì 3 agosto 2011

immancabile...il Tiramisù!!



Ingredienti per il tiramisù (dosi per 6 persone)
  • 400 gr. savoiardi
  • 5 uova
  • 250 gr. zucchero
  • 500 gr. mascarpone
  • caffè
  • cacao amaro

Preparazione
 
Preparate il caffè.
 
Separate i tuorli dagli albumi, con la frusta elettrica sbattete i tuorli con lo zucchero per almeno 5 minuti, fino ad avere una crema densa, aggiungete il mascarpone a cucchiaiate e mescolate con un cucchiaio di legno dal basso verso l’alto per non far smontare le uova, date qualche giro con lo sbattitore elettrico giusto per amalgamare bene tutti gli ingredienti.
 
In una ciotola a parte montate a neve fermissima gli albumi e poi incorporateli alla crema di mascarpone mescolando delicatamente sempre dal basso verso l’alto con il cucchiaio di legno.
 
Prendete una teglia, preferibilmente rettangolare così è più facile creare uno strato uniforme di savoiardi, bagnate i savoiardi nel caffè tiepido e fate il primo strato, poi fate uno strato di crema di mascarpone e poi dinuovo i savoiardi, procedete così fino ad esaurimento degli ingredienti.
 
Spolverate con il cacao amaro, coprite con la carta di alluminio e lasciate riposare in frigorifero per almeno tre ore.
 

lunedì 1 agosto 2011

Caffè Shakerato

    Il caffè shakerato è una gustosa variante del solito caffè espresso, molto adatta per l’estate.
    Ingredienti:
    • 3 tazzine di caffè espresso
    • 8 cubetti di ghiaccio
    • zucchero a piacere
    Procedimento:
    Prepara il caffè espresso, fallo raffreddare a temperatura ambiente e poi versa il caffè, i cubetti di ghiaccio e lo zucchero in uno shaker.
    Chiudi bene lo shaker e inizia a shakerare il tutto, in maniera energica, agitando per diversi istanti. Versa il caffè shakerato in un bicchiere già ghiacciato e non far cadere i cubetti di ghiaccio nel bicchiere. Guarnisci a piacere con cacao e gusta il tuo caffè!

Macchiato - Cappuccino - Caffelatte

Macchiato


Il caffè macchiato è un caffè espresso con un po’ di latte montato. A prima vista assomiglia a un cappuccio, ma anche se gli ingredienti sono gli stessi, il caffè macchiato risulta più forte ed aromatico.
Ingredienti:
  • 1 dl di latte
  • caffè in grani
  • zucchero e/o cacao (dipende dal Vostro gusto)
  • Tazzina per caffè espresso (Capacità circa 70 ml)
Preparazione:
  • Montare il latte direttamente nella tazzina
  • Mettere la tazzina sotto l’erogtore del caffè espresso
  • Spruzzare con polvere di cacao

Cappuccino


Un classico italiano. Consiste in 1/3 di caffè espresso, latte caldo e schiuma di latte, con una spruzzata di cacao.
Ingredienti
  • 1 dl di latte
  • Caffè in grani
  • Cacao in polvere
  • Zucchero (a piacere)
  • Tazza per cappuccino (circa 140 ml)
Preparazione
  • Riscaldate e montate il latte con poca aria. Se si aggiunge più aria, il latte formerà più schiuma.
  • Mettere la tazza sotto l’erogatore del caffè e premere il pulsante

Caffelatte


Il caffelatte è la variante italiana del caffè con latte. Un caffelatte è sempre fatto con un espresso. Il latte caldo viene versato sull’espresso formando una schiuma dilatte. E’ servito in un bicchiere di vetro.
Ingredienti:
  • Latte (circa 1.5 dl)
  • Caffè in grani
  • Zucchero (a piacere)
  • Bicchiere (Capacità circa 160 ml)
Preparazione:
  • Riscaldare ¾ di latte in un bicchiere creando un po’ di schiuma
  • Mettere il bicchiere sotto l’erogatore del caffè espresso

Ristretto-Lungo-Espresso


CAFFE' RISTRETTO:
Per la preparazione è utilizzata meno acqua. Il caffè ristretto è preparato con la stessa quantità di caffè dell’espresso, ma con meno acqua. Questo da’ un gusto più aromatico.

CAFFE' LUNGO:
E' ottenuto con le macchine espresso facendo defluire più acqua del solito. Un caffè lungo, sebbene sia meno denso, contiene più caffeina di quello normale, e ancor più di quello ristretto, proprio perché la stessa quantità di posa di caffè viene "sfruttata" in misura maggiore.

ESPRESSO:
In assoluto un classico italiano. Per prepararlo correttamente l’acqua bollente deve essere erogata per 25”. L’espresso è una crema molto densa.

La pianta del caffè





Il ciclo riproduttivo della pianta ha inizio dopo la prima fioritura. In seguito le fioriture possono essere più d'una all'anno a seconda delle condizioni climatiche. Infatti la pianta fiorisce dopo ogni pioggia e le "ciliegie" giungono a maturazione dopo circa 9 mesi. Si possono così avere sulla stessa pianta frutti a diverso stadio di maturazione che andranno raccolti a mano (picking) per permettere di ottenere un caffè di elevata qualità ed omogeneità. I fiori sono bianchi e spuntano alla base delle foglie in gruppi di 5-12; sono inoltre dotati di un profumo intenso simile al gelsomino.

Una particolarità singolare viene offerta dall'arabica che ha fiori in grado di autoimpollinarsi. I frutti sono costituiti da drupe ovali (ciliegie) che durante il processo di maturazione si trasformano da verdi a rosse. Internamente allo strato di polpa del frutto si trovano i semi del caffè contrapposti l'uno all'altro. In alcuni casi può succedere che ci sia un solo seme tondeggiante detto "caracolito". La specie arabica è originaria degli altipiani etiopici e conta numerose varietà con le quali copre i 3/4 della produzione mondiale; è la specie più pregiata che dà un infuso dolce ed aromatico, con un basso tenore di caffeina (centroamericani dolci e brasiliani).La specie robusta è invece articolata in poche varietà (robusta è il nome di quella più diffusa) che sono più resistenti alle malattie e alle avversità climatiche, il caffè che ne deriva è di gusto più deciso e corposo (Africa, Indonesia, India).

Come preparare un buon caffè

Vi posto un video che mostra la preparazione del caffè con la moka ;)



La moka



La caffettiera moka per caffè espresso è un piccolo apparecchio estremamente diffuso in quasi tutte le case d'Italia. Fu una fortunata invenzione di Renato Bialetti, il quale brevettò nel 1933 la famosa caffettiera con l'omino con i baffi. Le dimensioni variano a seconda di quanto caffè si desidera ottenere. Il caffè si misura in "tazze" o in "persone" e una moka si definisce pertanto da 1, 2, 3, 4, 6 o 9 persone o tazze.

La moka è formata da 5 elementi che si montano ad incastro tra loro:
  • la caldaia, munita di valvola di sicurezza. Lascia una via di sfogo a gas e liquidi, qualora la pressione salisse troppo e l'acqua non riuscisse a defluire.
  • il serbatoio del caffè, a forma di imbuto, dove si mette la polvere di caffè torrefatto. Questo si alloggia a incastro dentro la caldaia
  • il filtro, che trattiene la polvere del caffè ed evita che resti in sospensione nella bevanda finale.
  • la guarnizione di gomma, che trattiene il filtro in posizione ed evita la fuoriuscita laterale di acqua e vapore, alla base del serbatoio del caffè.
  • il brico, che raccoglie la bevanda stessa e che si chiude a vite sul serbatoio dell'acqua. Questo è provvisto di cannula da cui esce il caffè che si è formato per contatto tra l'acqua bollente e la polvere. Il contenitore finale ha un beccuccio dal quale si versa la bevanda ed una maniglia per afferrare l'apparecchio.
La preparazione consiste nel versare l'acqua nel contenitore, tapparlo con il filtro che viene riempito di polvere di caffè, chiudere il tutto con il corpo della caffettiera e porlo sul fuoco.
L'acqua scaldandosi fa aumentare la pressione all'interno e risale verso l'alto, passando nel filtro e filtrando nella polvere del caffè. Attraverso un beccuccio fuoriesce nel contenitore superiore. Una volta riempito il contenitore superiore, la bevanda è pronta per la degustazione.

Le varietà del Caffè



Delle circa 60 specie di piante di caffe' esistenti, solo 25 sono le piu' commerciali per i frutti, ma di queste solo le prime quattro hanno un posto di rilievo nel commercio dei chicchi di caffe' la Coffea Arabica, la Coffea Robusta, la Coffea Liberica e la Coffea Excelsa.

Caffè di tipo Arabica

Specie coltivata e selezionata da diversi secoli. Di questa la piu' rinomata e' la varieta' "Moka", coltivata sopratutto in Arabia, i cui grani piuttosto piccoli, hanno un intenso profumo aromatico. Il loro colore caratteristico e' il verde rame, mentre la forma e' appiattita ed allungata. Altre varieta' sono la "Tipica", la "Bourbon" molto diffusa in Brasile e la "Maragogype" apprezzata per i grani piu' grossi che produce.

Caffè di tipo Robusta

I suoi grani tondeggianti sono piu' piccoli, ma piu' ricchi di caffeina rispetto alla specie precedente e, una volta torrefatti, risultano molto profumati. Questa varieta' che vegeta anche in pianura, ha avuto molta fortuna in commercio. Scoperta nel Congo e' ora molto coltivata, perche' oltre all'abbondanza di produzione ed al minor costo d'impianto, mostra alte caratteristiche di resistenza alle malattie, vegetando anche in condizioni disagiate.

Caffè di tipo Excelsa

Scoperta nel 1904, questa specie resiste bene all'attacco delle malattie ed alla siccita'. Da' una resa molto elevata ed i grani, lasciati invecchiare, danno un caffe'dal gusto profumato e gradevole, simile a quello della Coffea Arabica.

Caffè di tipo Liberica 

Proveniente dalle foreste della Liberia e dalla Costa d'Avorio, e' una bella pianta longeva, robusta, rigogliosa nella vegetazione con frutti e semi grandi quasi il doppio di quelli della Arabica, ed inoltre piu' resistenti all'assalto dei parassiti. E' una pianta che richiede temperatura elevata e abbondante acqua.
I suoi chicchi, sebbene di qualita' inferiore, danno un caffe' profumato e gradevole. Con un gusto che, fino a qualche decennio addietro, piaceva maggiormente nei paesi scandinavi.

La storia del caffè- parte II

Il 1615 è considerata la data in cui il caffè fece la sua comparsa in Europa grazie ai commercianti veneziani seguendo le rotte marittime che univano l'Oriente con Venezia e Napoli ed il merito di averlo introdotto spetta al botanico Prospero Alpini che era stato medico del console di Venezia in Egitto, a G.Francesco Morosini, a Pietro della Valle ed a Fausto Nairone. 
Venezia fu la prima città italiana che conobbe l'aroma del caffè, per poi diffondersi in tutta la Penisola e divenire punto di riferimento per mercanti non solo italiani, ma anche provenienti da altri Paesi specialmente del centro-nord Europa.





Prima di essere consumato come semplice bevanda, il caffè veniva anche bevuto per sfruttare alcune sue proprietà medicamentose e digestive e per questo motivo il suo prezzo era piuttosto elevato. Nel momento in cui si capì che la diffusione del caffè era tale da poter riempire le casse dello Stato nacquero le prime "Botteghe del Caffè", la più antica d'Europa, il Caffè Florian, si trova tutt'ora sotto i portici di Piazza San Marco a Venezia, per battere la concorrenza, un caffettiere fece pubblicare e distribuire un libretto che descriveva ed esaltava le proprietà di questo elisir d'oriente.




In Italia il caffè divenne presto dono da offrire in talune circostanze ed offerto come dono d'amicizia ed amore; era abitudine che i corteggiatori inviassero alle proprie innamorate vassoi colmi di caffè e cioccolata. L'affermarsi del caffè come nel mondo musulmano, incontrò qualche problema, uno in particolare è importante da ricordare perché legato alla religione: alcuni sacerdoti si mostrarono contrari alla diffusione di questa bevanda e ne proposero la scomunica ritenendola una "bevanda del diavolo" e fecero pressione su Papa Clemente VIII affinché ne vietasse l'uso. A questo punto, il Pontefice, prima d'interdirla volle provarla di persona e ne rimase talmente colpito in positivo che non solo decise di non mettere il caffè al bando, ma addirittura lo volle battezzare rendendolo una "bevanda cristiana".
A partire dal 1683 i caffè in Italia si moltiplicarono e sebbene Venezia fosse la città dove essi erano più numerosi, presto altre città della Penisola. Giorgio Quadri nel 1775 fu il primo a far assaporare ai propri clienti l'autentico caffè alla turca.


Non solo a Venezia, ma anche in altre città fiorirono eleganti "Caffetterie" dette anche "Caffè Storici" ( Caffè Greco a Roma, Pedrocchi a Padova, San Carlo a Torino e numerosi altri).
Il nome di questi locali nel corso dei secoli è stato legato a persone note della società (scrittori, politici, filosofi) che ne erano abituali frequentatori, conferendo così un ulteriore valore e prestigio a queste "Caffetterie".

La storia del caffè



La storia e l'etimologia del caffe' sono avvolte nel rituale "C'era una volta... il qahwah: parola che in origine, nel linguaggio arabo classico, indicava una bevanda che, prodotta dal succo estratto da alcuni semi, veniva consumata come vino rosso scuro, o, in generale, come liquido che, bevuto, provocava effetti stimolanti ed eccitanti, tanto da essere usato anche come medicinale.
Il significato, poi, si restrinse col tempo, trasformandosi da "qahwah" al turco "quahve' " cioe' caffe' nel vero senso della parola.
Nonostante le diverse derivazioni, il termine scientifico esatto e' "Coffea arabica": questa derivazione e' a volte contestata da quanti sostengono che la parola caffe' derivi dal nome della regione in cui la pianta cresceva spontaneamente, cioe' la Caffa in Etiopia.

Come per altri tipi di piante e semi, anche la scoperta e l'introduzione del caffe' sono legate alla storia delle guerre, delle colonizzazioni e del commercio. La sua diffusione nel mondo e' stata facilitata dalle numerose vicende belliche e coloniali di quei popoli, che, durante i loro viaggi di affari, lo introdussero nelle diverse terre. Molte leggende, dunque, sono sorte intorno a tale bevanda ed alcune hanno sicuramente un pizzico di verita'. Gli abitanti dell'Abissinia raccoglievano le bacche di caffe', dopo averle fatte essiccare, le abbrustolivano e con burro e sale ne facevano dei pani aromatici che consumavano durante i loro viaggi. Questa usanza e' praticata ancora oggi da alcune tribu' africane. Analogo consumo ne facevano gli antichi guerrieri arabi che credevano che tale cibo, per la presenza di caffeina, li rendesse piu' coraggiosi e aggressivi durante le battaglie. Secondo alcuni studiosi l'importazione e la coltivazione della pianta del caffe' si diffuse in Arabia nelle zone montane dello Yemen, in seguito alle invasioni etiopiche del XIII e XIV secolo. Infatti, proprio in Arabia sono ambientate le storielle piu' popolari sul caffe' in quanto proprio all'Arabia si attribuisce l'impiego delle bacche sotto forma di bevanda.

Perchè un blog sul caffè?

Salve a tutti! inizio oggi il mio blog ed ho deciso di dedicarlo alla bevanda che più mi piace: il caffè appunto!
Sono un'accanita bevitrice di caffè da anni, in tutte le sue forme, più per piacere che per effettiva necessità dir restare sveglia e attenta..
Il caffè è una bevanda di largo consumo anche e soprattutto tra gli studenti!!
Credo sarà interessante scoprirne qualcosa di più! ;)